Favorire il dialogo culturale in tutte le sue forme tra i paesi della sponda Nord  e quelli della sponda Sud del Mediterraneo.
 
 
 
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Nuovo Mezzogiorno
 
 

Le finalità della Fondazione

 
La Fondazione si propone di agevolare il formarsi di una cultura dello sviluppo nelle regioni più deboli del paese con particolare riferimento alla regione Sicilia. In questo senso occorre creare azioni sinergiche tra le regioni meridionali finalizzate a realizzare in Sicilia efficienti politiche della formazione, nonché a favorire tutte le forme di partecipazione orientate ad una migliore tutela dei diritti. In questo contesto è importante favorire il dialogo culturale in tutte le sue forme tra i paesi della sponda Nord  e quelli della sponda Sud del Mediterraneo, individuando nella Sicilia il territorio ideale per ubicare iniziative culturali che facciano di essa un vero e proprio hub della conoscenza.
 

Gli impegni
     
 

Nel perseguimento dello scopo istituzionale, la fondazione si impegna a:

a) svolgere ricerche e corsi di formazione che mirino a diffondere la cultura della partecipazione consapevole;
b) promuovere attività editoriali limitatamente allo scopo istituzionale;
c) divulgare le proprie iniziative attraverso i mass media e la rete internet;
d) organizzare in Sicilia convegni e incontri a livello nazionale ed internazionale per facilitare il dialogo tra i popoli del mediterraneo;
e) svolgere indagini finalizzate alla migliore conoscenza delle condizioni di vita dei popoli della regione mediterranea;
f) supportare attraverso la documentazione e la ricerca le attività delle istituzioni impegnate negli ambiti in oggetto;
g) diventare membro di altre organizzazioni e stipulare convenzioni con altre istituzioni

 
     
 
 
   
   


 
Sintesi delle due giornate di Formazione Under 40
svoltesi a Pergusa (EN) il 30.11.2012 e il 01.12.2012
 

La Politica e
il Mondo giovanile ingiustamente escluso
 

Addetto Stampa Fondazione NuovoMezzogiorno

 

La politica e il mondo giovanile ingiustamente escluso, con questo titolo la Fondazione Nuovo Mezzogiorno con il supporto del Movimento Territorio ha organizzato la scuola della democrazia, un momento di formazione per i giovani under 40. L’evento si è svolto venerdì 30 novembre e sabato 1 dicembre all’hotel Garden di Pergusa. Più di centocinquanta giovani hanno partecipato all’iniziativa, molti di questi hanno dato il loro contributo attivo all’incontro dibattito dando il loro personale punto di vista all’interrogativo principale ovvero il perché dell’esclusione dei giovani dal mondo politico. All’incontro organizzato nei minimi dettagli dal Dott. Salvatore Lisi, hanno partecipato anche l’Onorevole Nello Dipasquale, l’Onorevole Marcello Greco, l’Onorevole Gianfranco Vullo e l’Onorevole Salvo Lo Giudice, il Professor Maurizio Caserta, il Professor Pier Luigi Matta, il Dottor Pietro Murania, il Dottor Antonio Presti, l’Ingegnere Luigi Bosco  ed il Dottor Severino Santiapichi, ex magistrato che ha contribuito a scrivere molte pagine della storia giudiziaria italiana, basti pensare che ha presenziato quattro dei cinque processi per l’uccisione di Aldo Moro. Dagli interventi dei giovani, quasi tutti studenti universitari, è emerso che le nuove generazioni sono molto confuse e arrabbiate perché la classe politica non si è mai posta il problema di ascoltarli ma, si ricorda di loro al momento delle elezioni. Diametralmente opposta la visione della Prof.ssa On. Alice Anselmo, docente di diritto amministrativo all’Università Kore di Enna e neo deputato alla Regione Siciliana che, ha dichiarato sin dall’apertura dei lavori che tutti i giovani presenti in sala non rappresentavano tessere elettorali ma giovani capaci e competenti che rivendicavano il loro diritto ad essere parte attiva della società e di essere ascoltati dalla classe dirigente, tanto è vero, ha dichiarato inoltre la Pro.ssa Anselmo che sarà compito del Movimento Territorio e dell’attuale governo siciliano ascoltare i giovani e le loro problematiche e cercare insieme a loro di trovare una soluzione. Fra gli altri illustri interventi, di grande impatto è stato quello del Prof. Salvo Andò, Presidente della Fondazione Nuovo Mezzogiorno e del Movimento Territorio. Il Prof. Andò ha chiaramente detto di non voler fare indottrinamento per non ripetere le esperienze del passato e, ha sottolineato la necessità di capire il rapporto fra giovani e politica e quello fra quest’ultima e la società. È assolutamente necessario coprire il vuoto che si è creato tra la gente e il mondo politico, rintracciare i valori di riferimento di una società ben ordinata, individuare la disponibilità dei giovani ad impegnarsi in politica per stabilire così un rapporto con il territorio e creare la nuova classe dirigente. La vera novità di questa iniziativa è stata il modo nuovo di vedere la politica, non come una isola felice dove sistemarsi economicamente ma un posto  in cui lavorare in collaborazione con chi ha punti di vista anche discordanti ma aventi per finalità il bene del territorio. Fra gli argomenti principali degli interventi programmati dall’organizzazione, molta attenzione ha suscitato quello del Dott. Claudio Costantino, incentrato sul ruolo dei giovani nella formazione di una classe dirigente e nello sviluppo del Mezzogiorno. Si è discusso anche del mondo del lavoro grazie all’intervento del Ingegner  Domenico Crinò dal titolo, La politica, i giovani e la tutela della professione. Il l’Avvocato Carmelo Calì ha affrontato il tema del consumerismo come nuova opportunità in partecipazione civica, Paolo Lisi, giovane agente assicurativo ha argomentato sul tema I giovani e il modo per assicurarsi il futuro. L’Avvocato Giuseppe Salerno ha trattato il tema della disaffezione alla politica e la ricerca di altro. Dalla discussione in sala è emerso anche un quadro generale per poter prevedere  il futuro possibile dell’unione europea, argomento esposto dal Prof. Fausto Vecchio, alla luce anche della disamina fatta dal Dottor Mario Verona a proposito del ruolo delle banche nella crisi economica. Durante la scuola della democrazia si è guardato anche al passato per riscoprire le tradizioni giuridiche della nostra società rapportandola al fenomeno della globalizzazione, grazie all’intervento del Professor Biagio Andò e a quello del Dottor Salvo Spagano che ha fatto un excursus sul significato delle scuole di partito, ormai inesistenti e che, sono necessarie per creare nuovi leader per la selezione della nuova classe dirigente. Uno sguardo anche alla politica è stato affrontato anche dal punto di vista della letteratura con la Professoressa Daniela Privitera ed il suo intervento dal titolo, Il sogno della letteratura e della politica come arte del possibile. Dalla tradizione all’attualità, grazie all’intervento dell’Ingegnere Pier Francesco Scandura tutti i presenti in sala hanno appreso la possibilità di un modello di sviluppo sostenibile, il cosiddetto Patto dei Sindaci, nuovo e soprattutto vantaggioso sia per le economie dei comuni che per l’ambiente. Oltre a spiegare tecnicamente l’applicazione del modello, dall’intervento dell’Ing. Scandura è emerso anche, purtroppo, il grado di arretratezza della Sicilia ai nuovi processi, basti pensare che solo un comune siciliano ha sottoscritto e presentato il Patto dei Sindaci a fronte dei restanti cinquantanove che vi hanno aderito in tutta la regione. Fra i giovani presenti si è instaurato subito un ottimo feeling, tanto è vero che a conclusione del seminario si è tenuta una serata animata da canti e balli alla quale hanno partecipato tutti i presenti con grande spirito di convivialità. Si è parlato di politica a trecentosessanta gradi e soprattutto dalla scuola della democrazia organizzata dalla Fondazione Nuovo Mezzogiorno è venuto fuori che i giovani non sono bamboccioni né choosy come hanno dichiarato esponenti del governo nazionale precedente ed attuale. I giovani siciliani hanno dimostrato di essere pronti e voler riprendere in mano le redini della propria terra, la generazione attuale vuole partecipare attivamente alla società ed alla politica per creare il proprio futuro e contribuire a rendere meno difficile quello delle generazioni future.

 

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